L'Alta corte del Coni dà ragione a Venezia: Serie A a 17 squadre?

TERAMO – L’Alta Corte di Giustizia del Coni, supremo organo giudicante al quale si è rivolto la società lagunare, ha accolto parzialmente il ricorso della Reyer Venezia contro la "famigerata" regola della wild card che, dietro pagamento di 500mila euro più Iva, permetteva alla penultima della Serie A1 di evitare la retrocessione in Legadue. La Corte oggi ha depositato la sentenza della udienza dello scorso 14 settembre: «Annulla la decisione impugnata e conseguentemente conferma le statuizioni di accoglimento contenute nella decisione di primo grado della Commissione Giudicante nazionale in data 6 luglio 2011». Dunque, l’Alta Corte ha rimesso in gioco quella pronunzia disciplinare di primo grado in cui venne sancita l’irregolarità dell’iscrizione al campoinato di Serie A1 della BancaTercas, per il ritardo nel pagamento della wild card, con conseguente promozione alla serie superiore della Reyer Venezia. La palla adesso passa alla Legabasket e alla Federazione italiana pallacanestro che dovranno trovare una soluzione al problema, a 20 giorni dal via del massimo campionato. Ritenendo logicamente impossibile dire adesso alla BancaTercas «avevamo sbagliato, siete in Legadue», l’unica soluzione praticabile è quella classica all’italiana: una Serie A dispari, cioè a 17 squadre. L’aspetto importante di questa sentenza per Teramo è che Lega e Venezia dovranno restituire i 500mila euro più Iva che la società biancorossa ha versato a suo tempo per restare in A. L’amministratore unico della Teramo Basket, Lino Pellecchia, in attesa di pronunciamenti da parte degli organi associativi nazionali della pallacanestro, è intervenuto con una nota, dichiarando di essere tranquilo «sulla permanenza in Serie A della Teramo Basket, avendo ottemperato e rispettato, nei tempi e nelle modalità, tutte le direttive. La società – ha concluso Pellecchia – è in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza».